giovedì 26 dicembre 2013

26/12/2013... io sono qui


La fine di un grande ciclo di vita, in fondo 50 anni sono una svolta epocale nella vita di un Uomo, la nascita del Xristos, la fine di un anno...

Tanti eventi e tante emozioni, pensieri, tutto si condensa infine e come non parlarne, come tacere sulle proprie emozioni, come non presentare all'essenza del mondo i propri pensieri ?

Non certo perche' li consideri degni o migliori, ma seguo un Arcangelo e ne devo segnare la via.

Tuto quanto accaduto negli ultimi due anni di cammino, di ripresa del sentiero natio, e' da rivolgersi alla Sua guida al mio sentire e al Suo accompagnarmi lieve e forte, senza indugi, senza deviazioni, come la lama della spada che impugno in suo nome da tanti anni e che ancora non sono degno di portare nel suo nome, ma che mi ritrova sempre pronto alla prossima lezione di vita perche' io possa finalmente esserne degno Cavaliere.

Un cammino ritrovato tre anni fa sulla linea dei Suoi luoghi sacri dalla Cornovaglia alla Puglia, consolidato nelle sue Cattedrali Gotiche in pellegrinaggio sulla via Templare e realizzato nella sua Spada e nelle sue iniziazioni a Cavaliere avvenute nei giorni delle sue commemorazioni piu' solenni.

Mai piu' di oggi abbiamo bisogno di un risveglio, di seguire la Sua via fino al Xristos.
Mai piu' di oggi siamo consapevoli della necessita' di trasformare la conoscenza in strumento per portare aiuto a questo mondo che ne abbisogna in modo tanto disperato.

E' venuto il momento di curare questa disperazione con la fede nel Suo aiuto, nella Sua presenza e nel potere della Sua spada contro le forze oscure che sembrano (ma solo sembrano) prevalere oggi su quanto di meglio vi e' nell'animo umano.

Uniamoci a gruppi di due e questi gruppi si uniscano a quattro e questi altri ancora fino a segnare con il nostro vociare ogni angolo di strada, fino ad illuminare con la nostra speranza ogni angolo del mondo, fino ad incidere con la nostra fede ogni ruga di ogni viso, perche' ogni espressione dei nostri volti non sia altro che il riflesso della nostra Anima in contemplazione del Xristos.

Per arrivare a cio' seguiamo il cammino che l'Arcangelo Michele ha preparato per noi, anime Micheliane che lo hanno incontrato quando disincarnate e che hanno suggellato con Lui un patto di cooperazione e di aiuto impegnandosi a lottare e a camminare sul sentiero verso il Cuore Immacolato, dimora del Xristos.
Arc. Michele con i Disincarnati
 

Quindi fratelli e sorelle miei, voi che camminate sul sentiero della Vergine e dell'Arcangelo Michele, vi aspetto nel nuovo anno, sull'altra sponda del fiume, per ingrossare le schiere di coloro che tengono alta la spada di Michele, protezione e rifugio sicuro contro le opere del maligno e scuola di vita sia per la pecorella smarrita che per i pastori di anime.

Vi abbraccio in questo giorno!

domenica 17 novembre 2013

LA DISPERAZIONE

La disperazione
In questo mondo in cui siamo tutti divisi, separati. In cui la percezione di appartenenza' e' stata distrutta nel tempo, partendo dal sentirsi un popolo, una comunita', fino al sentirsi una famiglia unita.
Ora che giustamente siamo giunti, per nostra necessita' evolutiva, a sentirci individui, ora siamo realmente alla merce' di noi stessi.

Ma quale e' stato il cammino evolutivo verso l'individuo?

Un cammino di amore e di riconoscimento dell'altro?

No, purtroppo no. La frantumazione e' arrivata come risultato di una spersonalizzazione dell'individuo, ridotto ad un semplice numero in equazioni statistiche. Un essere schiavo, valido solo nel senso dell'arricchimento di pochi e perso nella sua assurda convinzione di essere soddisfatto da cio' che lo circonda scimmiottando quanto gli viene offerto come modello ideale di bellezza, ricchezza e potere, non avendo in realta' alcuna possibilita' di accesso a nessuna di queste risorse.

Allora si soddisfa con le briciole che gli vengono lanciate nell'illusione di esistere e di essere soddisfatto,  con l'ultimo telefono, con il potere di schiacciare un pugno di esseri uguali a lui ma meno fortunati o di facendosi ammirare per qualita' tanto effimere quanto inesistenti.

Strangolato sempre piu' dalla disinformazione, tenuto al guinzaglio dal credito, frustato con la competizione e la corsa al falso potere (quello vero non e' certo condiviso con alcuno), ecco che l'essere umano vive la piu' profonda delle disperazioni, quella che non capisce di provare.....

Invece di essere felice ogni mattina per la nuova vita che inizia, perche' in fondo in salute, perche' non solo, perche' ha tante possibilita' davanti a lui.... E' disperato. Eppure ancora non lo sa....

Non vi e' niente di peggio della disperazione non riconosciuta.
Un disperato che sa di esserlo, che vede il motivo della sua disperazione, puo' tentare di cambiare la sua situazione o perlomeno di accettarla fino al momento buono per liberarsene. Un individuo che non sa di essere disperato non puo' fare nulla... Solo illudersi con utensili artificiali del lusso, del falso potere.... Fino a quando?

Ritengo che oggi stiamo raggiungendo il punto in cui centinaia di milioni di disperati delle societa' cosiddette avanzate, non riusciranno piu' a nascondere a se' stessi la loro disperazione.
Un momento in cui il lavorare come schiavi di un sistema che arricchisce pochissimi impoverendo il mondo e distruggendo la qualita' della vita non sara' piu' sopportato.
Un momento in cui ci si rendera' conto di quanto ci manchi profondamente dentro il sorriso sincero di qualcuno, l'amore incondizionato, il dono vero, il rendersi utili per gli altri.
Un momento in cui il vuoto esistenziale sara' talmente forte da rompere qualsiasi muro abbiamo eretto per difenderci dalla realta'.
Un momento di profonda, insostenibile disperazione e di illuminazione.

Vi sono gia' delle persone che hanno raggiunto e superato questo momento, vi sono invero molti che ancora non pienamente coscienti hanno cercato di porvi rimedio parzialmente e cercano di operare come veri esseri umani.
Ma quello che vedremo a breve sara' la vera consapevolezza, totale, fuori di ogni velo.
E quando ogni velo sara' caduto sara' rivoluzione.
Non quella con le armi, quella dell'amore
E se rivoluzione deve essere, che rivoluzione sia !!!

Non ha piu' senso continuare a vivere in questo modo e prima ce ne renderemo conto, meno pesante sara' la disperazione dalla quale dovremo uscire.
Sara' come uscire dal tunnel della droga, una droga totale, pesante, annichilante che prendiamo in dosi massicce da anni.
Una droga che altera il nostro sistema di valori, che ci fa vedere noi stessi come il centro dell'universo e che ci fa sentire soli in guerra con tutto il resto dell'umanita', che ci fa ammazzare e distruggere, che ci rende egoisti e ciechi, che ci fa credere che uccidere se' stessi ogni giorno per avere un'auto piu' nuova sia la miglior scelta nella vita.
Senza di essa saremo persi, disperati, incapaci di agire....
Ma poi ci riprenderemo e ricominceremo a vivere non piu' con i pensieri e le sensazioni distorte dalla droga, ma per vivere la realta' di amore e di luce per la quale siamo stati creati e siamo venuti a questo mondo.

Iniziamo a prepararci perche' la resistenza al cambiamento sara' feroce e le forze che ci tengono schiavi non ci lasceranno andare tanto facilmente, ma questo e' il nostro destino e nulla potra' cambiarlo, stara' a noi renderlo semplice e sereno o difficile e straziante, ma non vi e' altra via.

Chi sa coglierne i segnali gia' lo puo' vedere all'opera....

Venga allora il cambiamento !!!


domenica 10 marzo 2013

LA REALTA' E' RELATIVA

Le realta' sono relative
In fondo anche la verita' e' un assoluto difficilmente percepibile dall'essere umano. Solo lo spirito ha accesso alla verita' unica.
Le versioni della verita' che noi percepiamo sono appunto versioni, mentre la verita' e' unica.

Il discorso della realta' relativa si puo' spingere invece oltre il dualismo assoluto del reale o meno, del vero o falso.
Pur se filosoficamente persi nella ragione non possiamo che affermare che la realta' sia unica, nella definizione di realta' stessa vi e' un relativismo intrinseco.
Che cosa e' per me la realta' ?
Quale realta' e' per me veramente reale ?

Steiner porta l'esempio di come noi percepiamo una persona lontana. La percepiamo piccola, mentre sappiamo per logica che essa e' molto piu' grande di come appare....
Ma per noi e' cosi' importante la realta' assoluta della sua dimensione uguale alla nostra e comparabile con quella di qualsiasi altro essere umano?
No ! Per noi quella persona e' lontana, non ne percepiamo l'umore, le parole, non la riconosciamo, non ha influenza su di noi come una persona vicina.
Una persona lontana e vicina hanno dimensioni diverse per la nostra percezione perche' sono invero diverse per la nostra realta'.

A forza di ricercare la logica astrazione della realta' considerata vera, perdiamo di vista quello che davvero e' importante per la nostra realta', quella che viviamo tutti i giorni.
E' vero che una consapevolezza a livello di umanita' di concetti e scopi che ci accomunano e' un passo in avanti nel cammino evolutivo di ciascuno di noi, ma e' altrettanto vero che in questo mercato globale, dove le notizie porgono sempre piu' attenzione a qualcosa di lontano da noi, perdiamo la sensazione, il contatto con il nostro mondo reale.
Continuando a vivere nelle fredde regioni della mente diveniamo sempre piu' separati dalla nostra relata' ci atomizziamo, ci rendiamo isolati dal mondo reale che ci circonda vivendo solo piu' di realta' per noi virtuali.

Virtualmente la Terra gira intorno al Sole, e' vero, ma per me che sono e vivo sulla Terra, questo NON e' vero !
I pianeti si muovono in relazione alla Terra non in orbite concentriche ma andando avanti e indietro, oscillando nel cielo e sono questi i movimenti VERI che influenzano il mondo reale della nostra vita, non quelli astratti della scienza astronomica.

Non confondete il mio discorso, non sto dicendo che la conoscenza scientifica sia errata, ma la percezione e' altrettanto importante.
Per non vivere in mondi astratti e virtuali, ma nel concreto, devo riprendere possesso delle mie percezioni reali. Degli istanti di vita quotidiana vissuta, vedere e interagire con chi ho accanto, vicino, grande, con la massima attenzione possibile.

Solo in questo modo potro' acquisire il senso ecologico del vivere in comune con Miliardi di persone su questo pianeta. Si' proprio guardando a cio' che ho vicino e cioe' alla mia percezione della realta' potro' avvicinarmi a chi ho attorno e che vive la mia stessa realta' per poi allargarmi all'umanita' intera.

Solo cosi' il premere un bottone per gestire della vita o della morte di migliaia di persone, non sara' oggetto di una decisione virtuale, solo cosi' potro' rendermi conto della responsabilita' che ho nell'avvelenare l'aria o il cibo che sono atti che richiedono un'astrazione assoluta e folle dalla realtà percepibile...

Come sempre solo nell'attenzione al qui e ora trovo le risposte per il mio cammino e forse capiro' che nella disperata e assurda ricerca di una astratta realta' assoluta ho perso chi ho vicino, l'amore, la gioia di vivere....
Non riusciro' a comprendere le diverse realta' soggettive di chi vive accanto a me considerando la mia realta' sempre peraltro soggettiva, come assoluta, oggettiva, unica degna di esistere. Cosi' neghiamo l'altro.