giovedì 25 novembre 2010

UNA STORIA MOLTO BELLA

Gradisco inserire questa citazione trovata sul web, senza aggiungere commenti perche' pienamente in linea con il mio pensiero e con quel cammino di crescita che dovrebbe portare un uomo a riconoscere le proprie priorita' nella vita per essere egli stesso motore e non automa della propria esistenza.

La storia del Barattolo by Gruppo Castelvetrano on Thursday, October 28, 2010 at 7:50pm

Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, senza dire parola, prende un barattolo grande e vuoto di maionese e procede a riempirlo con delle palle da golf. Dopo chiede agli studenti se il barattolo è pieno. Gli studenti sono d’accordo e dicono di si. Allora il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo di maionese. Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf. Il professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di si.
  Il professore prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo. Ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno. Anche questa volta gli studenti rispondono con un si unanime. Il professore velocemente aggiunge due tazze di caffé al contenuto del barattolo ed effettivamente riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia. Allora gli studenti si mettono a ridere. Quando la risata finisce il professore dice: “Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita…Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l’amore, le cose che ci appassionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene. Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la macchina, ecc. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro né per le palle da golf. La stessa cosa succede con la vita. Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti. Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità: gioca con i tuoi figli, prenditi il tempo per andare dal medico, vai con il tuo partner a cena, pratica il tuo sport o hobby preferito. Ci sarà sempre tempo per pulire casa, per tagliare le erbacce, per riparare le piccole cose… Occupati prima delle palline da golf, delle cose che realmente ti importano. Stabilisci le tue priorità: il resto è solo sabbia”. Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenti il caffè. Il professore sorride e dice: “Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E’ solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la vostra vita, c’è sempre posto per un paio di tazze di caffé con un amico!”.

Creata da: Gruppo Castelvetrano.

giovedì 11 novembre 2010

OGGI E' L' 11 / 11.... AUGURI !!!

Si avete ragione, lo sapevate anche da soli che oggi e' l'11/11.
Ma forse non conoscete la bellezza intrinseca di questo numero. L'11.

L'undici significa mutazione positiva, evoluzione.

I dodici apostoli sono in equilibrio, e'una figura perfetta, ma statica, poi ecco che se ne muore uno...
rimane l'11 per l'evoluzione futura. (ovvio che ne hanno subito aggiunto un'altro.. il potere non ama le situazioni che possono mutare, meglio cristallizzare tutto e non correre rischi, cosi' dopo 2.000 anni siamo ancora fermi li).

L'11 e' il numero legato alla Vergine Maria, simbolicamente e anche all' Arcangelo Michele che sottende al processo evolutivo dell'Umanita' in questa nuova era.

E' il numero simbolo dell'evoluzione dell'uomo nell'era dell'Acquario.

Un bel numero quindi....un gran bel numero.. non vedo l' ora che sia l' 11/11/11... quindi all'anno prossimo !

Un buon 11 Novembre a tutti e che l'energia di questa giornata ci raggiunga tutti spingendoci un po' avanti sul ns. cammino e che Michele vegli su tutti noi.

L' AMORE QUESTO SENTIMENTO INCOMPRENSIBILE

L'amore, quello con la A maiuscola, e' un dono, non lo si puo' cercare, attendere, tesaurizzare.
E' un dono libero di se' stessi, del proprio essere completo nudo ed indifeso.... e' il porgere il coltello all'altro denudandosi il petto senza il minimo riservo senza la minima paura..... solo cosi' possiamo ricevere amore, solo se non abbiamo difese, solo se tutte le nostre barriere sono cadute.

Le nostre barriere cadono solo se sappiamo a nostra volta amare, quindi se cercate l'amore, se vi chiedete come mai non lo trovate.... chiedetevi se sapete amare.

L'amore NON puo' essere possesso, non vi e' nulla che uccida di piu' l'amore della parola MIO... mia moglie, mio figlio, la mia vita....
Non riesco neanche ad amare me stesso perche' mi possiedo o mi sento posseduto, perche' mi difendo e mi nascondo, perche' sono incapace di incedere nel mondo nudo ed indifeso.

L'amore e' dono quindi non attende nulla in cambio, non si attende amore in cambio, non si attende fiducia, stima, apprezzamento, perlomeno un po' di attenzione; nulla.

Non possiamo dire alla persona che "amiamo" io ti amo... ma tu ?
Ma tu mi dai questo o quello, ma tu starai con me, ma tu non guarderai nessun altro/a...
Mi giurerai fede eterna, sostegno in salute ed in malattia, se saro' buona con te anche nella buona e nella cattiva sorte e se saro' ancora piu' buona magari fino a che morte non ci separi (e speriamo che ci separi presto perche' inizio ad essere un po' stufo/a.....)
No non e' necessario attendere tanto, perche' questo e' un contratto e come tale si puo' in qualsiasi momento rompere e amici come prima (o quasi).

Se aspettiamo l'amore, quello vero, quello che ci soddisfa cerchiamo di essere come prima cosa noi stessi un dono.... si' siamo un dono quando ci innamoriamo.... ahhhh bello l'innamoramento....
L'erba sembra piu' verde i colori piu' vividi, e le mozioni piu' intense.... poi iniziamo con le difese causate dalle paure... dall'incapacita del dono fino in fondo.....
Ma chi sei tu, cosa mi garantisci per il futuro ? Se vuoi proprio me allora dimostrami che io sono unica, migliore degli altri..... (ma come e' possibile amare qualcuno e non amare tutta l'umanita', si' anche la tua migliore amica/o... beh fa' parte dell'umanita' anche lei no ?, ma era proprio amore o desiderio boh !?)
NO no io sono la sola o il solo per la tua vita e ti proietto sopra tutti i miei desideri insoddisfatti... sarai ordinato, padre dei miei figli, difenderai la casa ed il focolare, mi porterai in ferie e guadagnerai abbastanza perche' io possa sentirmi quello scalino al di sopra delle mie amiche..... No no scusate abbiamo avuto il femminismo quindi GUADAGNEREMO abbastanza per essere al di sopra dei ns. amici e poi al figlio l'amore lo dara' la nonna o la tata o l'asilo tanto e' uguale.

Beh mi sono perso, veramente, il filo del discorso e' tropo ingarbugliato, la vita che viviamo e' troppo ingarbugliata.
Bisognerebbe fare ordine, forse mettere un po' a posto le proprie priorita' cosi' che non siano piu' potere, possesso, difesa.
Ma il succo rimane uno se non sappiamo donare non riceveremo e se doniamo un contratto potremo forse trovare chi lo firma dopo aver naturalmente fatto una serrata trattativa a proprio vantaggio e aver aggiunto le clausolette in piccolo e con l'inchiostro simpatico.... Poi vinca il piu' forte.... e se non siamo noi non ci possiamo neanche lamentare, tanto quello che volevamo era appunto vincere su qualcun altro e si dice di non fare agli altri quello che non si vorrebbe fosse fatto a noi.. no ?

Tutto cio' che e' dato non ha prezzo, non puo' essere acquistato, deve essere rubato e questo debito karmico dovra' poi essere ripagato distribuendo i frutti del proprio albero.

Non vi puo' essere prezzo perche' cio' che ha un prezzo e' morto, quando si da' un prezzo a qualsiasi cosa la si uccide.
In questo mondo diamo un prezzo all'Amore e in quello stesso istante lo uccidiamo.

lunedì 8 novembre 2010

IL GIOCO DELLE PARTI E COME SMONTARLO

L'essere umano così come ci appare in tutte le sue espressioni e' in realtà il risultato di più parti che sono coinvolte nelle varie espressioni dell'essere e che dipendono in gran parte dalle esperienze vissute, dall'educazione e dalle conoscenze, spesso restituite come convinzioni.
In realtà nel gioco di queste parti può rimanere poco dell'individuo così come nato o così come sarebbe se queste influenze venissero eliminate o limitate.
Si potrebbe obiettare che in fondo l'essere umano sia proprio la risultanza di tali fattori ma allora il senso più profondo della vita ne risulterebbe fortemente limitato e mi pongo quindi il compito di proporre una visione alternativa.
L'uomo nasce con una sua anima, un suo ben definito schema di comportamenti e reazioni caratteriali che lo contraddistinguono nella sua unicita'. Le sovrastrutture educative ed esperienziali (chiamate in psicologia super-io) che lo inseriscono nella vita adulta, da essere non cosciente fino ad evolversi in una persona con una coscienza di se che dovrebbe spogliarsi consapevolmente di questi influssi esterni per ritrovare la propria anima, esistono appunto perché questi possa governarla con il SE' e non per lasciarla in balia del super-io.
Quante volte notiamo dei comportamenti, praticamente automatici, che non riconosceremmo, se analizzassimo noi stessi con un minimo di sincerità, come nostri?
E' il caso classico dei litigi e battibecchi tra persone che vivono insieme quando ci si trova di fronte a veri e propri comportamenti ripetitivi stimolo-risposta (coazioni a ripetere) in cui ad una determinata frase, ad un comportamento o ad un tono si reagisce immediatamente in un determinato modo, anche se a freddo ci si pente di quel comportamento.
Sono meccanismi che sembrano avere vita propria e che sono appunto le nostre "parti".
Ne abbiamo una con il capo in ufficio, una con il compagno, una per la suocera, una quando siamo al volante di un'auto...... Ma allora chi siamo noi?
A volte la presenza invadente di queste parti o di una di esse in particolare, alla quale abbiamo noi stessi dato potere delegandole il controllo della nostra vita in un momento magari particolare, in cui eravamo preda di un'aggressione esterna, vittime di un abbandono o decisi ad imitare altre persone che ritenevamo più adatte ad essere vittoriose nella vita, ci soffoca, ci rende infelici, ci fa capire che quelli non siamo noi. Nei momenti di quiete e di solitudine quando le vittorie di Pirro ci si rivoltano contro, possiamo anche disperatamente renderci conto che non siamo noi, che non vogliamo più l'aiuto di questa parte.
Come fare?
Con il tempo la parte "meccanismo" ha preso potere, lotta per tenere quel controllo che le abbiamo lasciato, sembra un muro solido contro il quale la ns. Volontà si infrange.
Fortunatamente il meccanismo non e' vivo... E' solo un meccanismo, appunto, e come tale basta trovare il metodo giusto per eliminarlo... Bisogna far nuovamente emergere chi comanda veramente in casa nostra.
Per fare questo serve purtroppo una forte dose di volontà e se vogliamo un protocollo molto preciso per attuarla.
La legge generale per questo tipo di interventi e' RITMO, ORDINE, NUMERO.
Ritmo perché ciò che si fa deve avere una sua cadenza precisa.
Ordine perché deve essere un'azione volta mettere in ordine qualcosa di non sotto controllo e quindi caotica per definizione.
Numero perche' deve essere ripetuta un numero elevato di volte.
Ogni caso logicamente richiede un'applicazione dedicata volta a capire quali siano le cose migliori da fare che sono, ovviamente, sempre quelle che ci danno più fastidio, che ci costano più sacrificio..... Alttrimenti come faremmo a dimostrare la nostra volontà? (soprattutto che la nostra volontà e' superiore al potere della parte che vogliamo eliminare).
Un altra cosa importante da capire e' che nessuna parte e' del tutto inutile e che nessuna parte va eliminata, ma solo limitata nell'azione veramente quando serve sotto il controllo del SE e non lasciata alle proprie libere decisioni.
Quindi se, per esempio, abbiamo optato nella vita per lasciare il comando ad una parte che ci impedisce di riordinare le nostre cose (magari per imitare un fratello più grande disordinato ma ai nostri occhi di successo, o per negare l'influenza troppo pressante di una madre) allora dovremo operare un qualcosa di questo genere.
1) identificare questa parte cercando di capire che emozioni ci sollecita, le modalità di azione, quando interviene, quali frasi ci fa pronunciare etc.
2) parlare con questa parte dicendo che ci sta impedendo di crescere, che e' stata molto utile, ma che adesso il suo ruolo e' cambiato, che non sara' uccisa ma che tornerà utile ogni qual volta qualcuno cercherà di imporsi o ci minaccerà nuovamente...
3) pensare a delle azioni da effettuarsi ESATTAMENTE ad una determinata ora e in un determinato modo che vadano a compensare quello che questa parte ci impedisce, come per esempio il riordinare la camera, facendo tutto questo come se fosse un appuntamento fisso e rituale.
4) ripetere quanto sopra un numero di volte tale da farci percepire chiaramente che abbiamo noi il controllo.

ATTENZIONE: e' molto facile illuderai di avere il controllo, e' molto facile che questa parte trovi il modo che si premano i tasti che ci stimolano il comportamento coatto a lei legato per dimostrarci l'inutilità del tentativo e che in fondo viviamo bene cosi'.
Per smontare una parte bisogna fortemente volerlo altrimenti vincerà lei.... Abbiamo tutte le possibilità, ci vuole solo volontà, tempo, rialzarsi dopo ogni caduta e riprovare e mai lasciarsi convincere dalle scorciatoie.... Non esistono.

domenica 7 novembre 2010

SULL' ARTE

Dialogo e confronto in quel di Artimino il 06/11/2010 con presnti il pittore Braida con la moglie ed un gruppo di amici a Cena.
Dopo vario filosofeggiare, viene posta la domanda, in fondo pensata come provocazione, cosa e' l'arte?
Dopo varie definizioni viene posto l'accento sull'emozione ponendo che l'arte sia ciò che provoca emozione in chi la percepisce.
Non negando assolutamente questa affermazione ritengo pero' che questo modo di analizzare il problema sia quanto meno limitante in quanto si definisce la cosa stessa con l'effetto che provoca quasi se la guardassimo con l'utilizzo di uno specchio per l'impossibilità oggettiva di dare una soddisfacente definizione o a cogliere delle qualità intrinseche.
Provo qui a proporre come comune denominatore, pur nell'infinita modalità di espressione dell'arte, l'armonia.
Cioè che l'arte nelle sue espressioni sia sempre armonica nel senso che risuoni sia in risonanza con le corde emotive dell'uomo indipendentemente dalla sua classe, istruzione o esperienza, essendo quindi universale. (con questo non volendo assolutamente dire che le emozioni siano identiche per la stessa opera tra persone diverse che la contemplino)
Quando si analizzano i fenomenimdi risonanza, come negli accordi musicali, si vede che un accordo genera altre frequenze che sono esse stesse delle note, quindi l'armonia e' creativa essendo comunque il motivo di coerenza dell'universo stesso.

La più bella conclusione di questa analisi e' :
Ci vuole creatività per realizzare un'opera d'arte e la stessa una volta creata diviene creativa, creatrice di emozioni risonanti con essa, partecipando attivamente alla creazione dell'universo.
L'artista uomo e' quindi creatura e creatore di oggetti creativi....

Bello no ??