domenica 10 giugno 2012

MAYA ovvero L'ILLUSIONE

Fin dai tempi dell'antica India i saggi insegnavano ai loro discepoli come tutto cio' che ci circondava fosse MAYA, cioe' illusione.
Alludevano al fatto che il vero mondo fosse quello dello spirito e non quello reale e materiale entro il quale ogni giorno viviamo la nostra incarnazione su questa Terra.

Vi era del vero per quei tempi nei quali si sentiva come una perdita la caduta nella materia, si viveva anelando al ritorno allo spirito e si negava la materia come illusione della vera vita spirituale che ci attende nell'aldila'.

Questa filosofia, vera un tempo, non ci puo' piu' soddisfare oggi. In effetti oggi siamo chiamati a portare lo spirito nella materia, anzi a scoprire lo spirito nella materia e non a rifuggirla.

Il significato di MAYA era ed e' giusto si tratta solo di interpretarlo correttamente....
L'illusione e' il credere che le leggi della materia ed il suo substrato possano essere in qulache modo in antitesi allo spirito o prive di spirito.
Non e' cosi'.
In realta' dobbiamo riconoscere come tutti i fenomeni che ci appaiono soltanto naturali non siano frutto di un arido evoluzionismo o di relazioni causa-effetto solamente, bensi' che siano assistite da forme spirituali ben definite che si occupano di gestire tutte quelle forze che siamo abituati ad analizzare solo con i metodi della scienza, salvo poi fermarci ai limiti della ricerca con paradossi e contraddizioni che ci impediscono di spiegare il tutto con le aride leggi materiali.

E' qui che deve intervenire una ricerca dello spirito, una fede nelle potenze che presiedono ai moti evolutivi, spiriti di forma, del tempo, di popolo o se volete, Angeli, Arcangeli, Troni, Dominazioni etc.

Il saper vedere che la materia e' illusione vuol dire svelare che alla base di quest'essenza, substrato materiale, nel quale viviamo lo spirito e' presente, sempre.
Vuol dire non illudersi che con le leggi di natura si possa spiegare tutto e non illudersi che la materia e lo spirito siano in contrapposizione in quanto compenetrati l'uno nell'altra.

Aprire gli occhi, svelare questi misteri puo' aiutarci a comprendere il mondo reale in cui viviamo e a ridarci la speranza togliendoci dalle fredde mani del materialismo arido dei numeri, se vogliamo togliendoci dalle fredde e nere mani di Arimane.

La forza dell'amore e' il collante che tiene insieme la materia nell'universo.....
Qualcuno, nella ricerca estrema, parlando di particelle con proprieta' talmente illogiche da poter essere chiamate davvero "Angeli", parlando del Bosone di Higgs, lo ha definito "la particella di Dio", e cosi' anche la scienza piu' estrema, alla fine diventa Scienza dello Spirito.

 

mercoledì 6 giugno 2012

IL BIANCO E IL NERO

Il bianco assoluto e il nero assoluto sono le due tentazioni insite nell'essere umano.
Si' anche il bianco assoluto.

Questi colori assoluti, impossibili sia in natura che con le tecniche conosciute dall'uomo appartengono solo a Dio stesso e in Dio stesso sono presenti insieme e contemporaneamente in quanto Dio e' al di la' della creazione, lui e' IL CREATORE.

Ecco che per l'essere umano, cosi' come per ogni altra creatura anche angelica, questi due assolutismi estremi non possono avere significato.

Questo ci riporta al monito dell'Arcangelo Michele: Quis ut Deus?
Chi e' come Dio ? Rivolto agli angeli ribelli che appunto si erano arrogati il diritto di avere le stesse prerogative del Creatore Supremo.
E proprio in questa tentazione di luce Lucifero viene all'uomo portando la tentazione del Paradiso Perduto, mentre Arimane lo insidia con la freddezza del suo spazio nero e vuoto.

Quale e' dunque la strada?
Quella della luce del Cristo ovviamente, ma di quale luce si tratta, di quale bianco la scelta voluta da Michele per l'inizio del cammino?

Del bianco sporco velato dall'esperienza di vita terrena dell'essere umano....

Quella bellissima raffigurazione del simbolo dello ying / yang; oggi siamo punto di luce circondato dalle tenebre e dobbiamo continuamente scegliere il bianco fino a riempirne nuovamente la forma, ma sempre restera' un punto di nero e questo ci distinguera' per sempre perche' abbiamo portato con noi l'esperienza di questa vita nella materia.

Quindi mai piu' pensare al bianco assoluto ma alle miriadi di sfumature che il nostro Sole ci dona rifrangendosi in onde contro la materia stessa.
Amando quindi le infinite sfumature di colore dell'animo umano, accettandone i limiti e l'imperfezione dei suoi esseri perche' in quanto tali divini, alla ricerca di un bianco sempre piu' spirituale, senza cadere nella trappola dell'intrasigenza, vanita' di orgoglio, spirito Luciferico.

Solo l'amore infinito del Cristo per le sfumature imperfette della luce umana e' di esempio per il nostro amore, senza giudizio, ma con compassione.

Una empatia che impedisca la rabbia verso l'altro essere umano.

Un riconoscere come la scelta del bianco sia quella di un bianco imperfetto, in fase di evoluzione e di miglioramento ma mai sostituentesi all'essenza divina, unica in grado di emettere giudizio e perdono.

Quindi non perdonare, ma benedire e ' il compito di noi esseri umani con l'esempio lampante del Cristo: Padre perdona loro, perche' non sanno quello che fanno....
Se neanche il Cristo si e'permesso giudizio e perdono..... Chi siamo noi per farlo?
E quindi: Quis Ut Deus? ..... Solamente DIO.

sabato 2 giugno 2012

ARCHITETTURE DI LUCE

Le Architetture di Luce

Risulta molto importante capire come per il progresso evolutivo dell'uomo la luce sia importante in questa fase evolutiva.

Fino ad oggi il suono ha portato gli impulsi animici dell'uomo in maniera collettiva rendendolo aperto ad un nutrimento spirituale di tipo "mantra" o una preghiera ripetuta con un ritmo, come il rosario.
Oggi la preghiera ed il matra continuano ad essere efficaci ma gli impulsi animici di rinnovazione molto piu' individualizzati vengono portati dalla luce.

E' per questo che un'architettura basata sulla luce dovra' essere il nostro futuro.

Possiamo vedere questa evoluzione nella costruzione delle chiese.
Partendo da quelle romaniche e soprattutto nella chiesa ortodossa si vede come gli ambienti siano molto bui, illuminati di solito dall'interno con una luce artificiale e dove in effetti il Mantra della preghiera prenda il sopravvento sulla coscienza lasciando scivolare il fedele in una sorta di trance favorita proprio dall'ambiente stesso.
Ricordiamoci anche che quasi nessuno del popolo comprendeva cio' che veniva recitato o cantato nella lingua della chiesa e che quindi per loro questi suoni erano davvero un mantra che agiva a livello inconscio piu' che non una preghiera consapevole. Oltre a cio' il concetto che vigeva ai tempi era che l'uomo non si potesse rivolgere a Dio se non per il tramite dei sacerdoti della Chiesa.
Era un tentativo dell'uomo di raggiungere un divino, per lui distante ed irraggiungibile, in maniera collettiva, con la preghiera.

Poi abbiamo il grande salto portato dalla chiesa gotica dove la luce entra prepotentemente in gioco anche se molto diffusa, quasi a rischiarare appena giocando di piu' sull'evocazione dell'immagine, sulla luce che entra nel gioco della trasparenza o del riflesso non fine a se stessa, ma portatrice di un'informazione dettata dall'uomo stesso.
Si e' tentato qui di dare una prima coscienza, meglio forse una catechesi, alla massa del popolo che comunque non sapeva leggere e continuava a non conoscere il latino, fornendo un insegnamento per immagini.
Si e' utilizzata la luce per portare queste immagini verso l'uomo ed era una primo tentativo di connessione tra la luce divina per eccellenza e l'uomo stesso, anche se non ancora libera perche' vincolata dalle immagini e dai colori.

Potremmo dire che l'uomo inizia a ricevere una comunicazione dal divino ma tramite il suo riflesso.

Se poi aveste l'occasione di passare per Evreux in Francia dove sorge una delle piu' belle cattedrali gotiche e le cui vetrate, per vicissitudini legate alla guerra, sono state sostituite con del vetro trasparente, avreste la possibilita' di provare un contatto diretto con la luce e con il Divino.

Qui la chiesa ne e' inondata, e' impossibile ignorarne il messaggio....
Il divino ci tocca, entra in noi anche se chiudiamo gli occhi.

Ecco che da luogo in cui l'uomo tenta di comunicare con Dio, la chiesa diventa, per opera della luce, luogo in cui Dio comunica con noi....con ciascuno di noi direttamente ed in maniera individuale.

Abbiamo fianalmente riallacciato il rapporto divino tra creatore e creato, come essere libero ed indipendente.

Se poi volessimo guardare al parallelo dentro di noi potremmo realizzare come il pensiero stia alla luce.
Quindi l'agire del pensiero sulle nostre azioni senza essere portato a coscienza sara' l'equivalente della chiesa buia, dell'assenza di luce (luce = coscienza).
Il pensiero generato dalla mente, che e' colei che pensa, viene riflesso e interpretato dal cervello' come nell'esperienza della cattedrale gotica in cui la luce, (il pensiero) viene interpretata dalle vetrate disegnate, colorate (il cervello), imponendone i limiti.
Il pensiero che, generato dalla mente, arriva direttamente alla coscienza attraverso il cuore e' come la luce diretta del sole che ci riempie, ci compenetra.... Una luce che respiriamo.

Ecco che in parallelo con la chiesa in cui la luce non ha limiti, e solamente dentro noi stessi puo' realmente non avere limiti, diveniamo noi stessi architetture di luce, tempio di luce per ospitare la seconda venuta del Cristo.

venerdì 1 giugno 2012

La dieta

LA DIETA
Siamo assillati ogni giorno da proposte di diete miracolose che dovrebbero portarci a pesare il "giusto" e a vivere piu' "sani"; in fondo risulta difficile scegliere in mezzo a tante proposte molto spesso diverse tra loro in maniera diametralmente opposta.
Se analizziamo bene queste proposte esse nascono come limitate ad un gruppo di persone, in fondo selezionato, per poi passare, visti i buoni risultati ottenuti, ad una proposta di massa che spesso si rivela deludente se non nociva per molti.

Forse la dieta e' una questione personale e non di massa ?

Secondo me esistono delle prescrizioni generali del buon mangiare piuttosto che particolari prescrizioni dietetiche che non possono essere applicate alla massa degli individui essendo soluzioni da trovarsi caso per caso, individuo per individuo.

Ecco quindi dei consigli generici che possiamo sempre considerare validi, ma veramente basati su fattori di reale necessita' del nostro essere nel suo insieme.

- mangiare per quanto possibile cibi freschi e non conservati (ritengono intatta la loro informazione bio-energetica)
- mangiare prodotti coltivati localmente (portano un messaggio bio-energetico Utile all'organismo legato all'ambiente circostante)
- variare la propria dieta il piu' possibile limitando i quantitativi di cibo ingerito
- cercare di evitare la carne rossa (e'un modello evolutivo al quale tendere)
- bere acqua filtrata, depurata, ma non conservata a lungo in bottiglia (mantiene intatta la proprieta' mnemonica e bio dinamica dell'acqua stessa)
- cucinare in maniera consapevole, con disposizione d'animo positiva.
- bene-dire il cibo prima di mangiarlo
- mangiare lentamente e consapevolmente (pensare di assimilare tutto quanto il cibo ha da offrire a livello energetico e informativo)

Dopo tutto questo se ancora vogliamo sapere se mangiare una cosa al posto di un'altra, proviamo a sentire dentro di noi quale messaggio o sensazione ci dona ogni cibo e scegliamo per noi stessi la nostra dieta piu' consona.

In fondo meglio di noi non puo' saperlo nessuno...

E poi, infine, disciplina........