sabato 11 dicembre 2010

LA PAZZIA DEL VIVERE ODIERNO

Quello che facciamo tutti i giorni e' fuggire da noi stessi, dalla vita, dalle espressioni dell'anima per paura di trovarci di fronte alla realta' allo specchio che riflette la nostra vera immagine.
La nostra vera immagine, quella che facciamo di tutto per nascondere dal primo giorno che un genitore ci ha detto no, cosi' non si fa, cosi' non va bene....
La nostra immagine che ci spaventa tanto, quella che non obbedisce alle regole, alla morale, quella che potrebbe farci uccidere una persona per un sorpasso azzardato, quella che in realta' vorrebbe solo la liberta' di poter esistere..... Quella che se non fosse cosi' nascosta e compressa potrebbe anche riuscire ad esprimersi, a confrontarsi a crescere e diventare forse anche accettabile dalla societa' cosi' costruita.
E cosa vediamo invece accadere adesso.... Crisi di pazzia improvvisa che esplode inaspettata quanto inutile ed inspiegabile... Perche' si addestra una scimmia, una copia di noi stessi e non quello che siamo veramente... Cosi' anziche imparare dai nostri reali piccoli sbagli portandoci a conoscerci ed accettarci e se vogliamo anche a migliorarci, invece ci si chiude in una gabbia in una pentola a pressione pronta ad esplodere.
Va bene voi direte sono casi la statistica in fondo da ragione alla teoria del controllo e del mascheramento, ma quale e' il prezzo vero di tutto questo? Quando il controllo ha successo abbiamo infarti, ipertensioni, infelicita' cronica, incapacita' ad accettare la vita, depressione.... Un prezzo in fondo veramente alto, forse troppo alto
Ma in fondo la nostra gabbia dorata e' bella, comoda, in fondo chi vuole veramente la liberta' di scegliere?
Meglio pensare che non vi siano vere vie di uscita, in fondo un po di alcool, un po' di soldi, una parvenza di potere e di importanza ci sono sufficenti per scambiare la liberta' per una gabbia e per ignorare quella strisciante sensazione di malessere... In fondo una pillola la puo' facilmente eliminare.
Non vi dannate l'anima, non scivolate nella malinconia rinascimentale, dal medioevo non siamo mai usciti e forse solo i pazzi, quelli veri, gli artisti, i disadattati cronici, i senzatetto per scelta i clochard della realta' quotidiana sono la fastidiosa testimonianza che stiamo dormendo sperando di non svegliarci mai.... Sognando che nessuno ci scrolli per alzarci in un mattino dai colori impossibili da vedere per i nostri occhi malati, per camminare lungo una strada inaccessibile per i nostri piedi troppo stanchi... Costretti forse a riconoscere l'amore in cio' che non vogliamo vedere ne' sapere. No meglio dormire un giorno ancora, ancora uno, ancora uno, tanto il tempo finira' se vuole Dio, finira' anche lui; finira' il dolore di questa non vita.
Oppure svegliarsi ora? No ! Ora no.... Dopo vedremo...
Sono stanco ... Dormiro' ancora un poco, solo ancora un poco... Cos'e' questo dolore, questa ansia questo male al petto, non so adesso sono stanco.
Buona notte a tutti, notte eterna.

P.s. Non so nenache io dire se chi scrive sia io o la scimmia si sono talmente confuse realta' e finzione che solo un segno dal di fuori di me stesso e' in grado di indicarmi la differenza, percio' prendete questo per quello che e': un dubbio, una provocazione, un'idea, ma mai, mai come una realta' a meno che non lo sia per voi, e cio' e' assolutamente indipendente dal fatto che lo sia per me....

2 commenti:

  1. ED E’ SUBITO SERA

    Ognuno sta solo sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è subito sera

    RispondiElimina
  2. La poesia e' sicuramente molto bella,
    ancora piu' bello sarebbe leggere qui quello che questa poesia ti dice, come essa sia legata al post a cui risponde.
    Comprendere quale delle molteplici interpretazioni alla quale si rivolge abbia toccato le corde del tuo cuore e sia risuonata qui su questo blog.

    RispondiElimina