domenica 10 giugno 2012

MAYA ovvero L'ILLUSIONE

Fin dai tempi dell'antica India i saggi insegnavano ai loro discepoli come tutto cio' che ci circondava fosse MAYA, cioe' illusione.
Alludevano al fatto che il vero mondo fosse quello dello spirito e non quello reale e materiale entro il quale ogni giorno viviamo la nostra incarnazione su questa Terra.

Vi era del vero per quei tempi nei quali si sentiva come una perdita la caduta nella materia, si viveva anelando al ritorno allo spirito e si negava la materia come illusione della vera vita spirituale che ci attende nell'aldila'.

Questa filosofia, vera un tempo, non ci puo' piu' soddisfare oggi. In effetti oggi siamo chiamati a portare lo spirito nella materia, anzi a scoprire lo spirito nella materia e non a rifuggirla.

Il significato di MAYA era ed e' giusto si tratta solo di interpretarlo correttamente....
L'illusione e' il credere che le leggi della materia ed il suo substrato possano essere in qulache modo in antitesi allo spirito o prive di spirito.
Non e' cosi'.
In realta' dobbiamo riconoscere come tutti i fenomeni che ci appaiono soltanto naturali non siano frutto di un arido evoluzionismo o di relazioni causa-effetto solamente, bensi' che siano assistite da forme spirituali ben definite che si occupano di gestire tutte quelle forze che siamo abituati ad analizzare solo con i metodi della scienza, salvo poi fermarci ai limiti della ricerca con paradossi e contraddizioni che ci impediscono di spiegare il tutto con le aride leggi materiali.

E' qui che deve intervenire una ricerca dello spirito, una fede nelle potenze che presiedono ai moti evolutivi, spiriti di forma, del tempo, di popolo o se volete, Angeli, Arcangeli, Troni, Dominazioni etc.

Il saper vedere che la materia e' illusione vuol dire svelare che alla base di quest'essenza, substrato materiale, nel quale viviamo lo spirito e' presente, sempre.
Vuol dire non illudersi che con le leggi di natura si possa spiegare tutto e non illudersi che la materia e lo spirito siano in contrapposizione in quanto compenetrati l'uno nell'altra.

Aprire gli occhi, svelare questi misteri puo' aiutarci a comprendere il mondo reale in cui viviamo e a ridarci la speranza togliendoci dalle fredde mani del materialismo arido dei numeri, se vogliamo togliendoci dalle fredde e nere mani di Arimane.

La forza dell'amore e' il collante che tiene insieme la materia nell'universo.....
Qualcuno, nella ricerca estrema, parlando di particelle con proprieta' talmente illogiche da poter essere chiamate davvero "Angeli", parlando del Bosone di Higgs, lo ha definito "la particella di Dio", e cosi' anche la scienza piu' estrema, alla fine diventa Scienza dello Spirito.

 

mercoledì 6 giugno 2012

IL BIANCO E IL NERO

Il bianco assoluto e il nero assoluto sono le due tentazioni insite nell'essere umano.
Si' anche il bianco assoluto.

Questi colori assoluti, impossibili sia in natura che con le tecniche conosciute dall'uomo appartengono solo a Dio stesso e in Dio stesso sono presenti insieme e contemporaneamente in quanto Dio e' al di la' della creazione, lui e' IL CREATORE.

Ecco che per l'essere umano, cosi' come per ogni altra creatura anche angelica, questi due assolutismi estremi non possono avere significato.

Questo ci riporta al monito dell'Arcangelo Michele: Quis ut Deus?
Chi e' come Dio ? Rivolto agli angeli ribelli che appunto si erano arrogati il diritto di avere le stesse prerogative del Creatore Supremo.
E proprio in questa tentazione di luce Lucifero viene all'uomo portando la tentazione del Paradiso Perduto, mentre Arimane lo insidia con la freddezza del suo spazio nero e vuoto.

Quale e' dunque la strada?
Quella della luce del Cristo ovviamente, ma di quale luce si tratta, di quale bianco la scelta voluta da Michele per l'inizio del cammino?

Del bianco sporco velato dall'esperienza di vita terrena dell'essere umano....

Quella bellissima raffigurazione del simbolo dello ying / yang; oggi siamo punto di luce circondato dalle tenebre e dobbiamo continuamente scegliere il bianco fino a riempirne nuovamente la forma, ma sempre restera' un punto di nero e questo ci distinguera' per sempre perche' abbiamo portato con noi l'esperienza di questa vita nella materia.

Quindi mai piu' pensare al bianco assoluto ma alle miriadi di sfumature che il nostro Sole ci dona rifrangendosi in onde contro la materia stessa.
Amando quindi le infinite sfumature di colore dell'animo umano, accettandone i limiti e l'imperfezione dei suoi esseri perche' in quanto tali divini, alla ricerca di un bianco sempre piu' spirituale, senza cadere nella trappola dell'intrasigenza, vanita' di orgoglio, spirito Luciferico.

Solo l'amore infinito del Cristo per le sfumature imperfette della luce umana e' di esempio per il nostro amore, senza giudizio, ma con compassione.

Una empatia che impedisca la rabbia verso l'altro essere umano.

Un riconoscere come la scelta del bianco sia quella di un bianco imperfetto, in fase di evoluzione e di miglioramento ma mai sostituentesi all'essenza divina, unica in grado di emettere giudizio e perdono.

Quindi non perdonare, ma benedire e ' il compito di noi esseri umani con l'esempio lampante del Cristo: Padre perdona loro, perche' non sanno quello che fanno....
Se neanche il Cristo si e'permesso giudizio e perdono..... Chi siamo noi per farlo?
E quindi: Quis Ut Deus? ..... Solamente DIO.

sabato 2 giugno 2012

ARCHITETTURE DI LUCE

Le Architetture di Luce

Risulta molto importante capire come per il progresso evolutivo dell'uomo la luce sia importante in questa fase evolutiva.

Fino ad oggi il suono ha portato gli impulsi animici dell'uomo in maniera collettiva rendendolo aperto ad un nutrimento spirituale di tipo "mantra" o una preghiera ripetuta con un ritmo, come il rosario.
Oggi la preghiera ed il matra continuano ad essere efficaci ma gli impulsi animici di rinnovazione molto piu' individualizzati vengono portati dalla luce.

E' per questo che un'architettura basata sulla luce dovra' essere il nostro futuro.

Possiamo vedere questa evoluzione nella costruzione delle chiese.
Partendo da quelle romaniche e soprattutto nella chiesa ortodossa si vede come gli ambienti siano molto bui, illuminati di solito dall'interno con una luce artificiale e dove in effetti il Mantra della preghiera prenda il sopravvento sulla coscienza lasciando scivolare il fedele in una sorta di trance favorita proprio dall'ambiente stesso.
Ricordiamoci anche che quasi nessuno del popolo comprendeva cio' che veniva recitato o cantato nella lingua della chiesa e che quindi per loro questi suoni erano davvero un mantra che agiva a livello inconscio piu' che non una preghiera consapevole. Oltre a cio' il concetto che vigeva ai tempi era che l'uomo non si potesse rivolgere a Dio se non per il tramite dei sacerdoti della Chiesa.
Era un tentativo dell'uomo di raggiungere un divino, per lui distante ed irraggiungibile, in maniera collettiva, con la preghiera.

Poi abbiamo il grande salto portato dalla chiesa gotica dove la luce entra prepotentemente in gioco anche se molto diffusa, quasi a rischiarare appena giocando di piu' sull'evocazione dell'immagine, sulla luce che entra nel gioco della trasparenza o del riflesso non fine a se stessa, ma portatrice di un'informazione dettata dall'uomo stesso.
Si e' tentato qui di dare una prima coscienza, meglio forse una catechesi, alla massa del popolo che comunque non sapeva leggere e continuava a non conoscere il latino, fornendo un insegnamento per immagini.
Si e' utilizzata la luce per portare queste immagini verso l'uomo ed era una primo tentativo di connessione tra la luce divina per eccellenza e l'uomo stesso, anche se non ancora libera perche' vincolata dalle immagini e dai colori.

Potremmo dire che l'uomo inizia a ricevere una comunicazione dal divino ma tramite il suo riflesso.

Se poi aveste l'occasione di passare per Evreux in Francia dove sorge una delle piu' belle cattedrali gotiche e le cui vetrate, per vicissitudini legate alla guerra, sono state sostituite con del vetro trasparente, avreste la possibilita' di provare un contatto diretto con la luce e con il Divino.

Qui la chiesa ne e' inondata, e' impossibile ignorarne il messaggio....
Il divino ci tocca, entra in noi anche se chiudiamo gli occhi.

Ecco che da luogo in cui l'uomo tenta di comunicare con Dio, la chiesa diventa, per opera della luce, luogo in cui Dio comunica con noi....con ciascuno di noi direttamente ed in maniera individuale.

Abbiamo fianalmente riallacciato il rapporto divino tra creatore e creato, come essere libero ed indipendente.

Se poi volessimo guardare al parallelo dentro di noi potremmo realizzare come il pensiero stia alla luce.
Quindi l'agire del pensiero sulle nostre azioni senza essere portato a coscienza sara' l'equivalente della chiesa buia, dell'assenza di luce (luce = coscienza).
Il pensiero generato dalla mente, che e' colei che pensa, viene riflesso e interpretato dal cervello' come nell'esperienza della cattedrale gotica in cui la luce, (il pensiero) viene interpretata dalle vetrate disegnate, colorate (il cervello), imponendone i limiti.
Il pensiero che, generato dalla mente, arriva direttamente alla coscienza attraverso il cuore e' come la luce diretta del sole che ci riempie, ci compenetra.... Una luce che respiriamo.

Ecco che in parallelo con la chiesa in cui la luce non ha limiti, e solamente dentro noi stessi puo' realmente non avere limiti, diveniamo noi stessi architetture di luce, tempio di luce per ospitare la seconda venuta del Cristo.

venerdì 1 giugno 2012

La dieta

LA DIETA
Siamo assillati ogni giorno da proposte di diete miracolose che dovrebbero portarci a pesare il "giusto" e a vivere piu' "sani"; in fondo risulta difficile scegliere in mezzo a tante proposte molto spesso diverse tra loro in maniera diametralmente opposta.
Se analizziamo bene queste proposte esse nascono come limitate ad un gruppo di persone, in fondo selezionato, per poi passare, visti i buoni risultati ottenuti, ad una proposta di massa che spesso si rivela deludente se non nociva per molti.

Forse la dieta e' una questione personale e non di massa ?

Secondo me esistono delle prescrizioni generali del buon mangiare piuttosto che particolari prescrizioni dietetiche che non possono essere applicate alla massa degli individui essendo soluzioni da trovarsi caso per caso, individuo per individuo.

Ecco quindi dei consigli generici che possiamo sempre considerare validi, ma veramente basati su fattori di reale necessita' del nostro essere nel suo insieme.

- mangiare per quanto possibile cibi freschi e non conservati (ritengono intatta la loro informazione bio-energetica)
- mangiare prodotti coltivati localmente (portano un messaggio bio-energetico Utile all'organismo legato all'ambiente circostante)
- variare la propria dieta il piu' possibile limitando i quantitativi di cibo ingerito
- cercare di evitare la carne rossa (e'un modello evolutivo al quale tendere)
- bere acqua filtrata, depurata, ma non conservata a lungo in bottiglia (mantiene intatta la proprieta' mnemonica e bio dinamica dell'acqua stessa)
- cucinare in maniera consapevole, con disposizione d'animo positiva.
- bene-dire il cibo prima di mangiarlo
- mangiare lentamente e consapevolmente (pensare di assimilare tutto quanto il cibo ha da offrire a livello energetico e informativo)

Dopo tutto questo se ancora vogliamo sapere se mangiare una cosa al posto di un'altra, proviamo a sentire dentro di noi quale messaggio o sensazione ci dona ogni cibo e scegliamo per noi stessi la nostra dieta piu' consona.

In fondo meglio di noi non puo' saperlo nessuno...

E poi, infine, disciplina........

sabato 26 maggio 2012

PENSIERO E MENTE

PENSIERO E MENTE

Comunemente noi facciamo l'errore di confondere il cervello con la mente.


Crediamo che i nostri pensieri siano generati dal cervello, mentre cosi' non e'.
Volendo fare un paragone con uno strumento ormai usato da tutti come il computer potremmo affermare che:
La CPU che svolge il lavoro di processo in linguaggio macchina, a noi utenti incomprensibile, potrebbe essere associata alla mente.
Il programma residente, diciamo il sistema operativo, sia come la funzione primaria del cervello che interpreta i segnali in linguaggio macchina e li decodifica a seconda di come e' stato programmato durante la vita dell'individuo.
Il programma interpretato dal sistema operativo viene visualizzato sul display che e' la nostra coscienza, ovviamente vi sono, processi che il sistema operativo invia al display e quindi coscienti ed altri che servono per la gestione delle periferiche che rimangono inconsci come il respiro, il battito del cuore etc.


Quindi la mente genera il pensiero che viene interpretato dal cervello e portato a coscienza. Quando noi ci rendiamo conto di star pensando qualcosa, altro non e' che il riflesso cosciente del pensiero.


Il pensiero e' stato pensato prima.


Se facciamo nostro questo concetto dobbiamo anche prendere atto di come i limiti del pensiero non siano quelli del nostro cervello, ma anzi che il nostro cervello limiti la nostra capacita' , interpretando, di  conoscere il pensiero.
Ovviamente tutto quanto noi portiamo a coscienza e' influenzato dal processo educativo, dall'esperienza, dalla capacita percettiva e dall'influenza del mondo esterno.


Se cio' che di noi pensa, cioe' la mente, e' in realta' un qualcosa che abbraccia tutto l'essere possiamo quindi capire che difficolta' possiamo avere nel portare a coscienza cio' che veramente noi siamo e pensiamo utilizzando solo un organo come il cervello per di piu' programmato in maniera assolutamente primitiva a volte con routine di analisi create da preconcetti, morale comune, esperienze negative, paure etc.


Per rispondere alla domanda chi siamo ? E' in realta' necessario quindi dotarsi di mezzi piu' sottili di sistemi di ascolto che permettano di bypassare i programmi del cervello creando degli accessi tra mente e coscienza che non siano filtrati da questo organo imperfetto.
In parallelo a cio' diviene necessario un atteggiamento critico sul funzionamento del proprio cervello portando a riscrivere, per quato possibile, i programmi interpretativi che ci sono abituali, sottoponendoli quindi ad una revisione critica, se vogliamo portare avanti il parallelo, dobbiamo aggiornare il sistema operativo.


Gia' ma sulla base di cosa? Se il mio sistema coscienza e' viziato da processi errati come puo' da solo riscrivere detti processi.... Saremmo davanti ad un impasse, se non considerassimo altri sistemi di accesso alla coscienza dovremmo dedurre che non e' possibile per un essere umano un cambiamento, ma che dopo aver sviluppato fino a dopo l'adolescenza i suoi schemi questi se li debba portare dietro per tutta la vita.


Questo pero' contrasta con l'esperienza di una moltitudine di persone che di schemi nella loro vita ne hanno cambiati e piu' di una volta; anche qui bisognerebbe pero' capire se con un processo proprio, interiore, o forzati da condizioni esterne recepite nuovamente senza una vera coscienza.


Come organo aggiuntivo al cervello per la comunicazione con la mente che chiamerei anche il nostro SE, quindi il nostro essere, NOI stessi, proporrei di usare il cuore....
Si, in fondo lo sappiamo e ce lo sentiamo ripetere da tempo...
Sentire con il cuore come punto di equilibrio.


In fondo se vogliamo approfondire l'analisi della natura del nostro agire, i programmi di pensiero-azione sia consci che istintuali, vediamo come abbiamo una tendenza propriamente animale inconscia, insita nel determinismo di determinate azioni.
Ho fame - mangio, Mi piace - lo prendo, Sono piu' forte - ti domino.
Il determinismo delle leggi naturali come se fossimo un DIO automa, il potere dei geni, quello che viene anche chiamata la forza ARIMANICA. Uno degli aspetti diabolici dell'esistenza cosi' come ci viene descritto nel potere di Arimane.
In fondo e'la negazione del dono del libero arbitrio. Se volete ancora la caratteristica EGOISTICA dell'uomo.


Dall'altro lato abbiamo il potere del pensiero cosciente, lucido, analitico, in grado di astrarsi dal mondo reale e dai limiti di esso. Nuovamente un potere infinito racchiuso nell'immensita' di un mondo irreale che ritiene di poter controllare tutto con il pensiero. Una nuova tentazione di potere e di controllo tramite la conoscenza. Questo e' quanto ci viene descritto come forza LUCIFERICA dal nome del ben conosciuto diavolo Lucifero.
Potete vederlo nella caratteristica di ORGOGLIO dell'essere umano.


Sia ben chiaro che entrambe queste energie che nella nostra tradizione sono chiamati diavoli in realta' sono delle tappe evolutive dell'uomo.
Senza di essi non avremmo potuto acquisire le caratteristiche necessarie per arrivare all'essere umano cosi' come lo vediamo oggi.
Sono delle forze e delle capacita' che polarizzano l'essere umano portando oggi quindi ad un nuovo compito evolutivo, quello di trovare un giusto equilibrio tra le due. L'equilibrio del cuore o se volete la via del Cristo.


Mi dispiace se i riferimenti alla tematica religiosa Cristiana a qualcuno potrebbero non piacere, in fondo si potrebbe spiegare tutto in termini psicologici o filosofici, ma questa e' la nostra strada e dobbiamo renderci conto che la filosofia e la psicologia analizzano, ma in fondo non offrono soluzioni al problema.... Ci dicono tutto cio' che e' sbagliato, ci aiutano a vedere e a sviscerare i problemi ma mancano del nucleo, dell'essenza, ci possono rendere esseri vuoti assetati di qualcosa.... E questo e' anche un bene perche' la sete porta alla ricerca, ma si fermano davanti al mistero dell'amore.


Dobbiamo uscire dal dualismo bene-male e comprendere che il bene non e' un lato, ma l'equilibrio. Solo cosi' non saremo piu' esseri lacerati tra due parti di noi stessi, ma uniti e finalmente in pace. Questo equilibrio e' il pensiero del cuore.
Questo deve diventare il nostro sistema operativo che traduce i pensieri della mente e lascia al cervello il mero compito di rifletterli a coscienza.
Ecco che l'essere umano  spoglia il cervello del compito interpretativo viziato dalla sua tentazione Luciferica, o se volete dall'impronta educatvo-esperienziale, ne rigetta l'orgoglio di essere nell cervello portatore di verita' assoluta e delega al cuore questo compito.


Dall'altro lato, quello del dato di natura, l'essere umano comprende che con l'amore i limiti fisici che credeva insormontabili divengano inesistenti.
Che non vi sono piu' limiti di tempo, spazio o di materia perche' l'amore e' l'essenza universale che unisce tutto il genere umano, cosi' come ci viene espresso dal mistero del Cristo.


Alla fine di questo cammino saremo i nuovi uomini, gli uomini-angelo.

martedì 8 maggio 2012

Dalla PAURA alla COMPRENSIONE

La vita e' un momento di fragilita' assoluta, quello in cui lo spirito ha lasciato indietro le sue qualita' immortali per immergersi nel caos della materia.
Riportare lo spirito all'interno della materia e' il nostro compito, l'umilta' della nostra fragilita' la nostra condizione e la fantasia ispirativa dei nostri pensieri la nostra forza.
Il sentire del nostro cuore ne' e' la possente essenza che chiamiamo Amore.

La bellezza infinita di questa sensazione: la fragilita'.
Viviamo ogni giorno come se fossimo eterni, facciamo progetti a lunga scadenza a volte anche progetti millenari come quello di arrivare a comprendere se' stessi e il mondo che ci circonda, eppure siamo fragili... Tanto fragili da non poter sapere se domani saremo ancora vivi, basta un nulla...
Un Angelo si', lui puo' guardare dalla sua eterna prospettiva all'infinita speranza del cambiamento che diventa certezza nella fede assoluta.
L'uomo deve pensarsi eterno per sopravvivere, ma tutto cio' e' celato nel suo profondo ed e' sempre piu' messo in discussione dal cammino di comprensione e di individualizzazione che percorre e che ha scelto liberamente prima di incarnarsi in questa fragilita' assoluta.
Ecco che le paure prendono piede e creano strutture, alte barriere che ci pongono in uno stato di realta' alterata, alterata per poter sopravvivere alla paura. I nostri sensi, i nostri sistemi di difesa inconsci distorcono la nostra percezione della realta' per permetterci di superare e sopportare la nostra condizione umana, ma fino a quando?
Ecco che la rete di menzogne, di percezioni alterate, si infittisce sempre di piu'; i nostri muri devono tenere fuori gli altri e il mondo perche' se lasciassimo passare attraverso di noi gli altri esseri umani, cio' che ci circonda, la fede nel creatore, fonderemmo letteralmente.
Non siamo in grado di lasciar entrare dentro di noi tutto questo perche' abbiamo delle resistenze e queste resistenze se attraversate da una corrente troppo forte ci distruggerebbero.
Ecco che allora aumentiamo le barriere, creiamo strutture piu'forti nella speranza di non ascoltare il silenzio assordante che ci spinge a lasciarci andare.
Basta paure, basta difese. Io sono un'anima immortale nulla e nessuno mi possono fare del male.
Quale consapevolezza e' necessaria!
Quale e' la vera alternativa?
Dissipare le paure; se non avro' paura di nulla, nulla potra' farmi male, tantomeno la morte.
Allora devo rendermi il piu' possibile permeabile, annullare le resistenze, cosi' per quanto grande sia l'energia che lasciero' passare dentro di me questa non avra' nessun effetto.
Non il satanico bunker, torre di orgoglio
Non l'arimanica indifferenza a tutto
Ma la dolcezza amorevole della COMPRENSIONE, il vedere finalmente l'altro per cio' che e' : un'anima alla ricerca della sua strada. Cosi potra' avvicinarsi alla mia essenza senza causarmi alcun male perche' ho dissipato le mie paure.

EMPATIA infinita come il Cristo
AMORE infinito come il Cristo
COMPRENSIONE infinita come il Cristo e
NESSUNA PAURA

mercoledì 18 aprile 2012

IL CAMMINO


Preso da vortici e da venti distratti
Ali impegnate soltanto a volare

Sento un sussurro di idee  sottili
Niente in confronto all'odierno parlare

Mi chiedo quando ho iniziato a sentire
Questi pensieri che mi fanno esitare

Fermarsi un attimo uno stallo in volo
Un grande sforzo per non precipitare

Pressioni forti che nascono dentro
Che io non riesco a lasciar sfogare

Parole vane di conforto alcuno
Un gran desiderio di lasciarsi andare

Fermo il mio volo gli artigli affilati
Non trovano un posto dove atterrare

Viene bruciato il desiderio acuto
Di porre fine all'eterno viaggiare

Un cambio di vento, una folata piena
Mi spinge in alto e' un vento solare

Bruciano gli occhi, lacrime e sole
Salsedine e vertigine senza calore

Stiro ogni muscolo, fremo, mi scuoto
Piume strappate, ogni calamo e' un segno

Infine nudo mi sveglio e ritrovo
La strada nascosta del cammino nativo

lunedì 7 novembre 2011

IL NEURONE SOLITARIO

Il neurone solitario 07/11/2011

Qualcuno pensera' cosa c'entra questo post sul blog "Uomo, Vita, Anima".
Ebbene l'uomo c'entra sicuramente ed e' un aneddoto di vita vissuto, l'anima questa volta si adattera' al faceto della situazione.
Siamo a cena in quel di Gubbio insieme a nuovi amici e una simpatica avvocatessa tenta di spiegare alla compagnia come l'uomo detenga giustamente un ruolo minore nell'evoluzione della specie a causa dell'unico neurone solitario presente nel suo cervello.
In effetti ci basterebbe l'evidente supremazia in campo sessuale, la generazione dei figli e la piu' alta aspettativa di vita a metterci in secondo piano (ehh si, sono un uomo anch'io, ....spero), ma qui il discorso sta prendendo pieghe inaspettate e a difesa della mia inaspettata presa di posizione a FAVORE della suddetta teoria posso solo aggiungere questa definizione: l'uomo possiede un neurone solitario quando non considera la sua parte femminile interiore.
A tal punto quindi diventa un servitore dei suoi bassi attributi, rinomatamente poco inclini al ragionamento.
Lo scherzo continua con la deduzione, per me logica, che essendo l'essere femminile cosi' complesso, ad un uomo dopo il matrimonio, debba perlomeno crearsi un dialogo tra due neuroni.
Ecco che questa teoria, peraltro non ancora dimostrata, gia' viene sottoposta all'analisi delle due fondamentali scuole di pensiero.
Troviamo quindi gli Junghiani propensi a pensare che questo neurone in realta' conversi con l'ombra di se' stesso e i freudiani che lo considerano presente in latenza dalla nascita e attivato da speciali ormoni ad hoc.
Io propongo di pensare ad un test per accertarne l'effettiva presenza, ma poi mi vedo costretto a desistere per paura di dover essere messo di fronte in maniera drammatica alla dura realta', cosa che sicuramente causerebbe traumi invalidanti e interminabili ore di psicoterapia (effettuata logicamente da una donna, sarebbe assurdo affidarsi ad un mononeurale uomo, con meno di 30 anni.... Avere un solo neurone dovra' pur portare a qualche benefit !!! )

Dopo aver a lungo tediato tutti gli altri ospiti tra le nostre personali risate decisi di inserire questo post sul blog perche' il dubbio perlomeno si insinuasse, quanti neuroni in effetti utilizziamo, noi uomini-uomini... Uno o due ?
E come poi non parlare delle donne? Le donne-donne che spesso si dimenticano di utilizzarli, cosa che le rende molto apprezzate dal genere uomo-uomo?

Facciamo un patto sociale, vero e cerchiamo tutti, uomini e donne quell'equilibrio tra le nostre controparti interiori in modo da accendere tutti i neuroni potenziali, il nostro sentire animico per arrivare ad accendere il centro del cuore in questo cosi' non saremo piu' ne' soltanto uomini, ne' soltanto donne, ma esseri umani.

domenica 9 ottobre 2011

L'AMORE QUESTO SCONOSCIUTO

Ancora una volta eccomi qui a scrivere un monologo sull'Amore, dopo che fiumi di carta sono stati gia' scritti e migliaia di pensieri su di esso pensati. avra' un senso?  Forse lo avra' per me che lo scrivo e che ho avuto questa mattina il desiderio di farlo.
L'Amore e' un dono, un dono puro e' semplice, per questo l'Amore e' divino, il nostro umano puo' tendere a questo amore in modo piu' o meno perfetto in quanto la nostra capacita' di amare si affina insieme a noi stessi e alla nostra capacita' di ascendere come esseri umani verso il divino che e' in noi.

Se volessi prendere l'esempio piu' fulgido di Amore prenderei Maria, la Madre di Gesu'.
Noi leggiamo la Sua vita come un riflesso di quella del Cristo e gia' qui si vede il livello di Amore di questo essere UMANO, asceso al Divino.
Gesu' in fondo ha incarnato lo Spirito del Cristo e questo gli ha fatto completare il suo percorso evolutivo nell'amore incondizionato per tutto il genere umano, amore descritto in tanti testi evengelici.
Perche' quindi rifarsi a Maria? Maria per il suo cammino di dono e amore senza interventi di esseri superiori, nata donna e Umana ha percorso nell'amore un cammino che l'ha portata ad ascendere al cielo.
Diciamo che se il Cristo ha aperto la strada per l'Umanita', Maria e' stata la prima a percorrerla e quindi la sento piu' vicina a noi, umanita' in cammino.

Poi l'amore di una madre e' quello nel quale l'essere umano si e' corrotto meno, e' l'amore-dono piu' comprensibile, quello piu' accettato.

L'amore e' un dono, ripeto, e come tale NON CHIEDE NULLA ALL'ALTRO.
Sono io che amo, sono io che sento questo amore dentro di me. L'altra perosnoa puo' ricambiarlo o meno questo non puo' influire sul mio amore.
L'amore non e' CONTROLLO, non e' POSSESSO, non e' GIUDIZIO, non e' GELOSIA e non puo' nemmeno essere CONQUISTA o PERDITA, ne' tantomeno MANIPOLAZIONE.
L'amore non e' nemmeno PERDONO, perche' senza giudizio non vi e' nulla da perdonare.

"Padre perdona loro perche' non sanno quello che fanno".... non io vi perdono.. quale amore piu' grande ??
E anche L'Arcangelo Michele in lotta con Stana per il corpo di Mose' non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: "Ti condanni il Signore".
Quindi neanche un Arcangelo puo' giudicare....
In teoria un essere umano dovrebbe arrivare a provare amore per tutti indistintamente, il che non vuole dire che esprimera' questo amore con tutti in maniera uguale.

Viviamo in un mondo con delle strutture sociali e delle morali che spesso sono in contrasto con il concetto di amore, ma pur rispettando il mondo in cui attualmente viviamo dobbiamo riconoscere l'incapacita' diffusa di amare che contraddistingue i rapporti.

- amo perche' ho paura di essere solo (soddisfo un bisogno)
- amo perche' ho paura di non essere accettato (mi identifico nell'altro)
- amo perche' voglio che l'altra persona mi ami (ricatto affettivo)
- amo perche' cosi' sento di possedere qualcosa (non voglio perdere qualcosa che ho, egoismo)
- amo perche' cosi' ho il controllo sull'altro (potere)
- amo perche' non posso ammettere di non essere capace ad amare (orgoglio)

Tutti questi problemi riguardano la persona che dice di amare e se non risolti in maniera piu' o meno evidente impediscono di fatto un amore vero.
Quindi ne consegue che prima una persona debba imparare ad amare se' stessa, senza questo sara' impossibile amare qualcun altro.
Solo quando avro' risolto questi miei problemi interiori di paure, potere, possesso, orgoglio e quindi saro' una persona in grado di vivere bene con se' stessa, senza BISOGNI da soddisfare e da proiettare sull'altro, allora forse potro' iniziare ad amare chi mi sta attorno.

Se poi sulla mia strada incontrero' qualcuno che amero' con l'amore del cuore, quello dei sensi e dei sentimenti, allora vorro' colorare questo amore con un rapporto di coppia, che nuovamente lascia completamente libero l'altro.
Se poi non saro' soddisfatto di quanto avro' trovato il problema non sara' mai dell'altro... al limite potro' decidere di non continuare a proiettare i miei sentimenti su quella persona e cambiero' la forma del mio amore... il quale pero' restera' immutato, se era vero amore.
Solo non lo esprimero' piu' con un rapporto di coppia.

Ma in qualsiasi caso non vi saranno colpe, non vi saranno rivendicazioni o tentativi di manipolazione.

Uno dei problemi piu' grandi e' il GIUDIZIO, giudicare le scelte e le azioni dell'altro. Ogni essere ha un cammino che puo' seguire in maniera piu' o meno tortuosa. L'amore verso l'altro e' il continuo aiuto nel cammino, il saper lasciare andare se necessario, supportare, sorreggere e mai giudicare o manipolare l'altro.
In realta' non esistono azioni errate, tutto rientra nell'esperienza e serve da accrescimento, l'unico peccato e' l'omissione, il fermarsi il congelare il proprio camminare sulla strada della propria crescita.
Possiamo quindi amare ed essere di sprone, non come crediamo noi sia giusto, ma come sia giusto per l'altro.

Noi giochiamo con gli altri, cerchiamo formule di esperienza che ci portino a vincere questo gioco, a segnare piu' punti dell'altro; cerchiamo consigli negli amici che ci dicano come barare al gioco, che ci indichino la strategia per la vittoria facendo leva sui sensi di colpa dell'altro, sulle sue paure, sui suoi desideri.
Quando vinciamo e sentiamo di avere il controllo stiamo bene, siamo al settimo cielo, quando le strategie dell'altro, pur uguali, ci vincono e prendono il sopravvento le nostre paure, i nostri sensi di colpa, allora stiamo male.
Come prima reazione ci pieghiamo all'altro paurosi di perdere cio' che abbiamo fino a quando non tentiamo di rialzare la testa e ricominciamo la nostra manipolazione nel tentativo di tornare a sentirci vittoriosi in questa lotta per il POTERE.
Qui l'amore non centra nulla.

Ricordate quando da ragazzini si giocava con gli amici e le amiche al gioco del potere (non tanto amoroso quanto dei sensi)?
Non telefonargli vedrai che cosi' lui/lei ti chiama.....
Non essere troppo buono/a altrementi ti mette i piedi in testa
Ogni tanto fagli una scenata cosi' si ridimensiona
Mettilo/a alla prova, sii ingiusto/a cosi' vedrai se ti ama davvero
Noi continuiamo sempre la stesso gioco in forme solo piu' complesse e sottili.  E' cosi'; e' giusto per imparare a crescere, in fondo siamo bambini... ma tutto questo NON E' AMORE:

Una volta pensavo che l'amore si costruisse giorno per giorno... non e' vero. L'amore si alimenta giorno per giorno. Con i nostri gesti, con la liberta', il dono, il rispetto degli spazi e della vita dell'altro.
O si ama o non si ama, o si e' capaci di amare o non lo si e'.
Possiamo crescere, imparare, questo si' ma e' il cammino VERSO l'amore.

Prima di dire ad una persona io ti amo, pensiamoci bene ed impariamo prima a dire io MI amo.

lunedì 5 settembre 2011

IL SENTIMENTO SI PUO' GESTIRE?

La risposta, che sembra pur ovvia, e' no.
Ma perche' no?
Come faccio allora quando provo qualcosa di negativo nei confronti di qualcuno?

Il sentire e' qualcosa che arriva da dentro, non puo' essere gestito a livello di sensazione, sia che sia una sensazione di attrazione sessuale, sia che sia un sentimento di "pancia", sia che sia una sensazione del cuore o, come normale, una somma di queste la sensazione la subiamo.

Nasce da dentro di noi e arriva e viene recepita cosi' come e'.

Ci piacerebbe magari che il capoufficio ci stesse simpatico e invece no, tutte le volte che lo vediamo proviamo una forte avversione... Che fare ?

In realta, nulla.

Quello che ci compete come uomini adulti dotati di libero arbitrio e' la GESTIONE dell'emozione.
Vorra' dire che anziche' lasciare libera la rabbia di esprimersi posso decidere di aspettare, lasciarla raffreddare prima di passare ad azioni esterne che siano, queste si', sotto il nostro controllo.

Posso provare attrazione per un altro essere umano ed e' vero non ci posso fare nulla, ma posso decidere nella mia liberta' se seguirla o meno.

L'esercizio della liberta' e' sempre condizionato dalla volonta' la quale, al pari di un muscolo, va allenata... Non ci riusciremo subito a controllare le reazioni alle nostre emozioni, ma possiamo allenarci e riuscirci.

La stessa cosa vale per le emozioni mie proprie non scatenate da un'incontro, ma magari frutto di pensieri, situazioni.... Se sono triste posso decidere di smettere di sentire di esserlo e quindi fare qualcosa in questo senso.
Se sono triste e leggo un libro, scrivo il blog, guardo un film, non mi rendo piu' conto di esserlo.
Se sono triste e ho voglia di piangere, posso decidere di non farlo (magari per non mettere in imbarazzo le persone che sono vicino a me), e cosi' via.

Quindi l'espressione delle proprie emozioni e' frutto della liberta' individuale, mentre l'emozione stessa e' frutto del dato di natura intrinseco e specifico di ogni essere umano.

domenica 28 agosto 2011

NUOVO BLOG SU SAN MICHELE ARCANGELO

il percorso iniziato alcuni mesi fa' con questo blog mi porta oggi a crearne uno nuovo riguardante San Michele Arcangelo.
Chi e' interessato puo' seguirlo su: http://arcangelo-michele.blogspot.com/
questa sara' la storia dell'infinita fede donata dall'Arcangelo piu' potente dei cori celesti al genere umano.
crescera' con il tempo...
ogni contributo fotografico di icone o immagini di san Michele Arcangelo, preghiere che lo riguardano e altre notizie sara' ben gradito.

lunedì 21 febbraio 2011

LA CRISTALLIZZAZIONE

La cristallizzazione e' quel processo che inizia nell'essere umano subito dopo la nascita.
Inizia quasi in sordina... sembra che non abbia effetti tangibili ma in realta' prepara il campo a quello che saremo o meglio a come esprimeremo noi stessi una volta adulti.
E' quel processo che si sovrappone e contrappone alla nostra spontanea essenza.
Durante la nostra vita abbiamo esperienze, veniamo educati, impariamo dal mondo circostante e tutto cio' crea un meccanismo di stimoli e risposte, di coazioni a ripetere, se volete il  comportamento del "coatto" messo in evidenza ed in forma di parodia nel film di Verdone.
In realta' abbiamo da un lato tutte le paure accumulate durante l'esperienza di vita e dall'altro le spinte verso la realizzazione dei nostri desideri piu' o meno consci.
La somma di questi due grandi vettori crea tutta quella serie di comportamenti e reazioni per le quali sembra che viviamo come degli automi - ci schiacciano un bottone e noi automaticamente reagiamo in un certo modo, senza neanche pensarci ed a volte, poi, chiedendoci perche'....
Una macchina ci taglia la strada e noi......
Una persona ci parla con un certo tono e noi....

E' come se l'emozionale che dovrebbe liberamente fluire da noi e attraverso noi venisse incanlato in schemi rigidi rendendoci come un cristallo, incapaci di cambiare e quindi anche di crescere.

Il lavoro, peraltro descritto anche dalla psicologia classica, dovrebbe portare a smontare questi nostri meccanismi per lasciare spazio al nostro essere originario che verra' nuovamente istruito da noi stessi in maniera cosciente e non inconsciamente dalle ns. paure.

Quindi il lavoro dovrebbe essere all'inizio il cercare di notare questi nostri meccanismi automatici e tentare di cambiarli, di cambiare le nostre abitudini, di variare, variare il piu' possibile la propria vita in modo che ogni singola azione divenga una scelta, riprendendo noi una sorta di controllo rilassato e cosciente contro lo stress causato dal controllo coatto imposto dalle nostre paure.

sabato 29 gennaio 2011

IL DESIDERIO II - VOLERE SENZA DESIDERARE

Dopo l'incontro avuto con Masha ieri e i pensieri che ne sono scaturiti, forse riesco a specificare altri aspetti del desiderio con un'analisi anche dal punto di vista bioenergetico.
L'assioma contenuto nel commento al post precedente sul desiderio,
DESIDERIO = RISULTATO OPPOSTO
atteggiamento positivo:
VOLERE SENZA DESIDERARE
trova le sue conferme nelle seguenti considerazioni.
Una delle leggi fondamentali della bioenergetica e' l'equilibrio, o meglio il continuo riequilibrio del bilancio energetico.
Ogni qualvolta noi agiamo, parliamo o pensiamo utilizziamo dell'energia
Quando pensiamo fortemente a qualcosa (desiderio) carichiamo quella cosa di un peso energetico.
Dato che noi siamo immersi in un universo che a livello energetico e' molto piu' forte della ns. piu' forte volonta' (universo = potenziale zero o bilancia in equilibrio) e le leggi della fisica impongono un riequilibrio immediato del potenziale, risulta evidente che se il nostro desiderio preme fortemente per spostare l'equilibrio in un senso, una forza altrettanto forte spingera' per il riequilibrio creando accadimenti che contrasteranno in pratica il nostro desiderio.
Oltre cio', possiamo definire il desiderio come il frutto della proiezione energetica dei tre chakra inferiori e quindi riguardanti il desiderio sessuale, quello del possesso e quello del potere, mentre la volonta' si esprime con le qualita' dei tre chakra superiori e specificatamente, la volonta' di amare, la volonta' di comunicare e la volonta' di comprendere.
Differenza sottile tra desiderio e volonta' sta anche nell'aspetto passivo - attivo dei due atteggiamenti; il desiderio in fondo e' passivo e quindi carica un qualcosa di aspettative proiettando pero' all'esterno di noi stessi la realizzazione del desiderio mentre la volonta' e' un tramite per l'applicazione pratica, per l'azione personale e quindi anche il carico energetico insito nell'atto volitivo si equilibra esaurendosi nella realizzazione pratica della volonta' come movimento attivo personale.
Un esempio pratico possiamo constatarlo dalla differente esperienza che proviamo stando in piedi sul bordo di un marciapiede e sull'orlo di un precipizio. La proiezione energetica dettata dalla paura carica questa situazione in maniera talmente forte che le forze del riequilibrio si avvertono distintamente. Quando siamo sull'orlo di un precipizio ci sentiamo stranamente attratti da una forza che ci vorrebbe far saltare nel vuoto mentre un'altra ci spinge fortemente ad allontanarci.
Entrambe queste soluzioni porrebbero fine allo squilibrio energetico che mantenere quella posizione sta causando. Da qui si vede anche come le forze riequilibratrici dell'universo siano assolutamente a-morali e sopra le parti in quanto entrambe le soluzioni sono valide per mettere fine al disequilibrio energetico.
L'equilibrista, con l'applicazione della volonta' nel suo processo di esercitazione viene a trattare il trovarsi sull'orlo di un precipizio senza coinvolgere il primo chakra (sopravvivenza = paura della morte).

Molto spesso potete aver notato nelle persone accanto a voi che quando qualcuno teme qualcosa (di essere lasciato dalla persona amata per esempio) metta in atto comportamenti in realta' incoerenti e portati proprio alla realizzazione di cio' che tanto lo spaventa.
Vi e' da aggiungere che a questa legge generale, ad un livello di comprensione piu' profonda, vi e' una forma di squilibrio continuo dell'universo e quindi dell'umanita e dell'essere umano, verso un'evoluzione.
La spinta evolutiva e' disequilibrante e anche qui vi sono delle controforze, ma il meccanismo e' concepito in modo che se una persona opera in sintonia con il proprio cammino evolutivo i suoi sforzi siano in sincronia con il percorso evolutivo universale e quindi in realta' vi sia una resistenza quasi nulla.
La legge del karma si inserisce anch'essa permettendo di riequilibrare azioni, pensieri etc. non immediatamente, ma quando l'essere umano sia in grado di trarre da questo un insegnamento utile per il cammino evolutivo (quindi anche in incarnazioni successive).
Il principio comunque rimane valido per portarci verso una vita piu' consapevole e ricca di soddisfazioni permettendoci di non creare da noi stessi gli impedimenti sul cammino da noi scelto.

domenica 23 gennaio 2011

OGGI... UN UOMO NUOVO

Oggi 23 Gennaio 2011 alle ore 8,00 del mattino a Roquebrune Cap Martin, dal taglio purificatore dei legami con le proprie paure e difese, grazie al dono della spada di Michele, e' nato un uomo nuovo.
Riuscira' a sopravvivere al freddo dell'indifferenza del mondo ?
Riuscira' a superare le illusioni ?
Riuscira' a esprimere se' stesso al di la' delle proiezioni su di lui riversate ?
Riuscira' finalmente ad amare ?
Io non lo so, ma lo spero....

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Non so se realmente oggi e' nato o e' stato solo concepito il seme della potenzialita'.
Non so come si realizzera' e se riuscira' a farsi strada dentro di me, spero di essere in grado di lasciarlo crescere, spero di poterlo ascoltare mentre si rafforza e prende finalmente il posto dovuto nella mia esistenza.
Mi ha gia' donato la speranza che e' il motore per il cambiamento.
Un dono grande, spero di essere in grado di accettarlo al di la' del mio pessimismo. (che gia' mette dentro di me il tarlo dell'illusione, mi spinge a far finta che niente sia realmente accaduto etc. etc.)
Oggi e' festa dunque, gioite con me.

P.S: che sia un segno che nell'era dell'acquario egli sia un acquario ascendente acquario ?
dove Urano domina il suo tema natale definendolo : "Colui che Risveglia" - " The Awekener"

Leggendo il tema Natale di questo Uomo Nuovo, in realta' ho gia' visto molto di cio' che oggi sono, e di cio' che vorrei essere.... sembra mi si adatti piu' di quanto il caso potrebbe mai mettere insieme... sembra anche molto una speranza esprimendo anche cio' che mi piacerebbe essere. Se fossi o diventassi cosi' mi piacerei molto e quindi questo uomo nuovo e' un dono per la mia esistenza che vorrei veder realizzato e che quindi ricevera' le mie energie per venir manifestato.

Ogni aiuto e richiesto e benedetto.

GRAZIE !